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Giovanni Sodo nacque a Napoli il 23 gennaio 1862. Ad appena quattordici anni, fu ascritto al clero napoletano e subito si distinse fra i giovani chierici per scienza e pietà iniziando col promuovere fortemente la devozione al Sacro Cuore di Gesù: apostolato che poi avrebbe, con maggiore autorità, da sacerdote, in più larga misura svolto a vantaggio del prossimo. Fu ordinato sacerdote il 21 settembre 1884 con dispensa di età. Invitato da suo zio, vescovo di Cerreto Sannita e morto in concetto di santità nel 1895, disimpegnò con lode i delicati uffici di vicario generale, di rettore e professore del Seminario diocesano. Seppe così bene accattivarsi gli animi che, morto lo zio, fu da tutti desiderato quale successore, benché da undici anni appena sacerdote. Fu professore di ebraico e di esegesi biblica nel liceo arcivescovile; poi, dal cardinale Sanfelice, fu nominato prima vicario e poi parroco della popolare e popolata parrocchia di Santa Lucia a Mare. Tenne scuola di religione in vari istituti; fondò e diresse, a vantaggio specialmente della gioventù, associazioni e ricreatori; fu redattore de "il Zelatore del SS. Nome", pubblicando uno studio sul monogramma del SS. Nome; scrisse una memoria storica su santa Patrizia Vergine, molto apprezzata e che gli fruttò la nomina di socio dell’Accademia scientifico-letteraria "San Pietro in Vincoli". Giudice dei matrimoni, segretario della Commissione per la conservazione dei monumenti, consultore della Commissione per la rimozione dei parroci nella Curia arcivescovile di Napoli. Nominato vescovo di Ascoli Satriano e Cerignola nel febbraio 1915, fu consacrato il 29 giugno successivo. Entrò in Cerignola il 17 ottobre 1915. Qui ebbe speciale attenzione ai problemi del Seminario e della costruzione del Duomo; e portò a compimento l’Opera Pia del Buon Consiglio - chiesa ed asilo - iniziata da mons. Antonio Palladino, scomparso immaturamente. Eresse la parrocchia di San Gioacchino in Cerignola; si adoperò per il restauro dell’icona della Madonna di Ripalta; ripristinò il culto di San Trifone Martire, ottenendo da Papa Benedetto XV che una parte delle reliquie del santo fossero traslate dalla chiesa di Santo Spirito in Sassia di Roma nella cattedrale di Cerignola. Il 29 maggio 1930 Mons. Sodo, benedisse le corone che adornano l'antica icona della SS. Misericordia. Le corone d’oro furono fatte fondere a Napoli dall’artista Antonio Innacoli con doni e offerte della popolazione. Morì a Portici il 23 luglio 1930.
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