 Angelo
Struffolini nacque a Piazza, in passato parte di Gargani, località del
comune di Roccarainola (NA), il 6 novembre 1853 da Pasquale e Maria De
Stefano. Forse influenzato da padre Tommaso Lanza, suo conterraneo e
generale della Congregazione dei Dottrinari, il 12 dicembre 1870 entrò a
far parte della congregazione dei preti secolari della dottrina cristiana,
della quale doveva diventare segretario generale. Dottore in Teologia e
Diritto Canonico, fu professore di Lettere dei Chierici religiosi.
Dall’arcivescovo di Foggia fu nominato canonico onorario di quella insigne
cattedrale. Fu in quella occasione che conobbe il territorio, che dopo
qualche anno, lo avrebbe accolto come guida e pastore delle Chiese unite
di Ascoli Satriano e Cerignola. Da Leone XIII fu elevato al soglio
episcopale delle due diocesi riunite di Ascoli Satriano e Cerignola in
data 15 aprile 1901; fu consacrato a Roma il 28 aprile di quello stesso
anno dal cardinale Francesco Cassetta, e il 6 ottobre 1901 entrò in Ascoli
Satriano e a Cerignola il 20 ottobre. Durante il servizio episcopale alle
due diocesi ebbe modo di divulgare le nozioni di Diritto Canonico di cui
era dotto. Molte furono le lettere pastorali che indirizzò al clero e al
popolo di Ascoli Satriano e Cerignola: Del modernismo e delle ultime
disposizioni disciplinari della Santa Sede l’8 dicembre 1903; Il grande
nemico delle famiglie: la cattiva stampa, in occasione della quaresima del
1910, con la quale stigmatizzava l’azione deleteria della cattiva stampa
sotto la triplice forma del romanzo, del giornale e dell’almanacco "La
massoneria", in occasione della quaresima del 1912, con la quale metteva
in guardia il popolo dal pericolo che questa setta costituiva per la
comunità cristiana. Angelo Struffolini non fu un vescovo estraneo alla
difficile materia della contemporaneità. Egli non rinchiuse il proprio
essere vescovo all’interno di una sicura e tranquilla disquisizione
teologica, ma si immerse nella faticosa missione della denuncia dei mali
della società, indicando percorsi utili da seguire e strategie da attuare
per affrontare e possibilmente superare i molteplici e articolati ostacoli
che fomentavano, ormai da decenni, il rapporto fra la Chiesa e la società. A causa delle pessime condizioni di
salute, rinunziò alle diocesi di Ascoli Satriano e Cerignola nel settembre
1914.
Morì a Roma il 30 marzo 1917.
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