 Mons.
Leonardo Todisco Grande, vescovo di Ascoli, nacque a Bisceglie il 15
novembre 1789, da Giuseppe e Francesca Ruggieri. Apparteneva all'alto
ceto dei Patrizi di Bisceglie (Vigiliarum Patricius). Fu battezzato nel
giorno stesso della nascita e il 7 luglio 1796, all'età di sei anni,
ricevette il Sacramento della Cresima, come si era soliti fare in quel
tempo. Fu ordinato presbitero il 9 aprile 1814, all'età di 24 anni, dopo
aver compiuto gli stufi ginnasiali e liceali e quelli teologici. Fu
inviato, in seguito, a perfezionare la sua cultura presso l'Università
di Napoli, dove nel 1818 conseguiva la laurea in Sacra Teologia.
Nell'anno 1823, all'età di 34 anni, fu nominato Canonico della
cattedrale di Bisceglie. E’ stato Vicario Generale di Mons. Desiderio
Mennone, Vescovo di Lacedonia e, alla sua morte, fu eletto a pieni voti
Vicario Capitolare della diocesi che resse per più di un triennio, dal
18 aprile 1825 al 1° settembre 1828. Successivamente fu chiamato dal
Vescovo di Nardò Mons. Salvatore Lettieri, come Vicario Generale, ma per
breve tempo, perché i 10 giugno 1829 gli veniva affidatala parrocchia di
S. Adoeno nella sua chiesa di origine. Il 4 ottobre 1833 venne proposto
Vescovo di Crotone dal re delle due Sicilie e consacrato a Roma il 26
gennaio 1834 dal Cardinale De Gregorio, durante il pontificato di
Gregorio XVI. Successivamente fu nominato Prelato Domestico del Papa Pio
IX e Assistente al Soglio Pontificio. Il 20 aprile 1849 fu trasferito
alle sedi vescovili di Ascoli e Cerignola rimaste vacanti per il
trasferimento di Mons. Francesco Javarone alle chiese di Sant'Agata dei
Goti e Acerra. All'epoca la popolazione delle diocesi di Ascoli e
Cerignola era di oltre 33.000 abitanti così suddivisi: Ascoli 15.684 e
Cerignola 17.500.
Restaurò il Seminario quasi distrutto per il grande
terremoto del giorno 14 agosto 1851 e la Cattedrale (che rimase chiusa
per sei mesi). A causa del terremoto, i locali dell'ex Convento di S.
Giovanni Battista divennero inagibili e il Vescovo trasferì
l'Orfanotrofio "S.Giuseppe e S.Teresa" a Cerignola. Costruì il nuovo
refettorio molto comodo ed anche nuovi ambienti di lavoro.
Eresse l'oratorio (la
cappella) in altro luogo muniti di sedili fissi in duplice ordine e lo
arricchì, con rescritto del Papa Pio IX, del privilegio di conservare in
perpetuo il SS. Sacramento dell' Eucarestia e dell'altare quotidiano
privilegiato. Aggiunse la quarta aula per i convittori e luoghi decenti
per gli educandi. Il rimanente dell'edificio lo nobilitò con varie
pitture e comodità.
Tra il
1849 e il 1852 fece costruire la cancellata della cappella di San Potito
situata nel Duomo di Ascoli. Ad Ascoli Mons. Todisco Grande visse gli anni più
tormentati della sua esistenza; ma proprio in questo periodo produsse i
suoi più importanti documenti: editti, notificazioni, lettere pastorali,
relationes ad limina. Celebrò dal 10 al 12 aprile 1853, nella Cattedrale
di Ascoli, il Sinodo avendo di mira una integrale formazione cristiana
nel ripristino di quei valori religiosi che sembravano dimenticati. Fu
esiliato a Bisceglie, sua città natale, dal governo nato dall’unità
d’Italia, nel 1861, da dove continuò a governare la Diocesi a scrivere
lettere pastorali.
Scrisse "Memoria Antiquitatis, Situs, ac Regiminis Asculi Dauniae, cui
accedit series suorum episcoporum usque ad annum 1853".
Morì
ottantatreenne nell’Episcopio di Ascoli, il 13 maggio 1872.
Il
14 maggio 2003 i resti mortali del grande Vescovo furono traslati nella
Cattedrale di Ascoli Satriano nella tomba dei Vescovi, da lui stesso realizzata
quando governava la Diocesi per dare degna sepoltura ai Vescovi di Ascoli. Tale
tomba si trova sotto il pavimento della Cappella dedicata all’Immacolata
Concezione, nel lato destro del transetto.

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