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“…dal 1932 al 1938 sostituì la Cattedrale nelle funzioni religiose, chiusa a seguito dei danni subiti dal terremoto del 23 luglio 1930. La chiesa aveva una sola navata, molto ampia e snella e cinque altari in marmo. Era la sede della Confraternita di Santa Maria del Suffragio …” |
Sorgeva ad Ascoli Satriano, nell’allora Piazza della Rivoluzione, poi Cecco d’Ascoli, ora Piazza Giovanni Paolo II. Fu costruita nel 1600 sotto il Vescovo di Ascoli Mons. fra Ferdinando d’Avila, spagnolo, come risulta dalla data scolpita sull’artistico portale di pietra, ora conservato nell’Episcopio di Ascoli Satriano. Il sito ormai si conserva sotto il toponimo: Vico Purgatorio. La chiesa era accessibile dall’inizio di via R. Borghi “Passiaturo” e da via San Marco, dove c’era il grande locale per la sagrestia e la sede della Confraternita di Santa Maria del Suffragio. I soci della congregazione portavano su una veste bianca una cappa rossa ed un cappuccio bianco a punta. Nelle processioni li precedeva un portatore con un grande e pesante Crocifisso. Dal 1932 al 1938 sostituì la Cattedrale nelle funzioni religiose, chiusa a seguito dei danni subiti dal terremoto del 23 luglio 1930. In essa, infatti, si svolgevano le predicazioni quaresimali, gli esercizi spirituali per il popolo nella settimana di passione, il mese mariano, le Quarantore, le funzioni della Settimana Santa, la Santa Messa Crismale, le Cresime di Pentecoste e tutte le attività religiose a carattere episcopale, capitolare e parrocchiali. |
La chiesa aveva una sola navata, molto ampia e snella e cinque altari in marmo. Uno, quello maggiore, dedicato a S. Maria Assunta, tra gli Arcangeli San Michele e San Raffaele, si trovava nel presbiterio e funzionava da altare del SS. Sacramento. Gli altri quattro stavano nell’Aula dei fedeli, due a destra: il SS. Crocifisso con le anime del Purgatorio e San Vincenzo Ferrer; due a sinistra: Santa Brigida di Svezia e San Benedetto Giuseppe Labre. La balaustra di marmo, come gli altari, separava il presbiterio dalla navata. Un pulpito, due confessionali, la cantoria con l’organo e la statua dell’Ecce Homo su di un supporto di legno di fronte all’ingresso della sagrestia completavano la suppellettile della Chiesa. Negli anni in cui la Chiesa del Purgatorio sostituì la Cattedrale, Mons. Vittorio Consigliere, fece adattare, tra gli stalli dei confratelli di Santa Maria del Suffragio, nello spazioso presbiterio, un modesto Trono Vescovile. Molte volte il vescovo Consigliere, da questo trono e dal sagrato della Chiesa, predicò ai numerosi fedeli, specie al rientro delle annuali processioni cittadine: quella del Corpus Domini, di Cristo Morto e l’Addolorata, di Maria SS. della Misericordia, di San Potito Martire. Dalle pareti pendevano il grande Crocifisso professionale e due tele ad olio: La Strage degli Innocenti e Santa Maria del Suffragio. Al centro stavano gli scanni per le adunanze di Consiglio e Plenarie dei confratelli. Un tabellone con i nominativi dei soci con il rispettivo Direttivo allietava la sede sociale del sodalizio. Nelle vicinanze del presbiterio c’era l’armadio con i vasi sacri e i paramenti liturgici. Ai lati un artistico lavabo murale di pietra e un inginocchiatoio per le confessioni. Vicino alle corde del modesto campanile c’era una discreta quantità di sedie, tutte marchiate con il caratteristico simbolo della Confraternita. Esse servivano ai fedeli in occasione della sacra predicazione ( in Chiesa mancavano i banchi ). Le sedie venivano gelosamente custodite, anzi legate tra loro o con una cordicella o, addirittura con catenelle, chiuse da un chiavistellino.
Assai numerosi accorrevano i fedeli ad ascoltare i predicatori. Per gli annuali Esercizi Spirituali era un vero plebiscito, partecipava tutte le sere il Vescovo. Anche i ragazzi partecipavano e ascoltavano, con attenzione, la parola di Dio. Per la liturgia penitenziale il Vescovo Consigliere, in un angolo della sagrestia, dava volentieri il suo contributo nell’ascolto delle confessioni per gli uomini, mentre le donne e i ragazzi venivano indirizzati agli altri confessori dai due zelanti sacrestani: Antonio Anzellotto e Francesco d’Astice. La Cattedrale di Ascoli nel mese di aprile del 1938 fu restituita al culto, consolidata e abbellita. Con una solenne processione eucaristica dal Purgatorio si tornò in Cattedrale. Un altro obbiettivo primario del Vescovo Consigliere, che raggiunse con molta rapidità, fu quello di riaprire il Seminario interdiocesano, anch’esso danneggiato dal terremoto. La chiesa fu demolita nel 1968, era Vescovo di Ascoli Satriano e Cerignola Mons. Mario Di Lieto. |
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