Il Gemellaggio tra il comune di Ascoli Satriano e il comune di Tuscania, è avvenuto il 14 Gennaio 2003. L'idea del Gemellaggio ebbe inizio con la scoperta del comune culto tributato al martire cristiano S. Potito, Santo patrono di Ascoli Satriano. I rappresentanti del Comune di Tuscania furono invitati ad Ascoli Satriano per partecipare all'annuale convegno di studi dal titolo "il culto di S. Potito nella Storia", dedicato alla figura di questo santo, svoltosi il 18 agosto 2002. Ascoli Satriano venera ancora oggi i resti mortali del giovanetto Potito, martirizzato in una persecuzione del secondo secolo, al tempo dell'Imperatore Antonino. Anche a Tuscania questo Santo è stato venerato per diverso tempo (almeno dal secolo XII° fino alla fine dell'Ottocento), soprattutto a cura dei canonici della basilica di Santa Maria Maggiore: veniva festeggiato l' 8 aprile, da solo, e il 12 maggio insieme ad altri 22 martiri, le cui reliquie erano conservate e venerate a Santa Maria. Aveva portato a Tuscania queste reliquie il Papa Lucio III°, quando nel 1183 dovette recarsi a Verona. Le lasciò in deposito al vescovo di Tuscania, dicendogli che le avrebbe riprese al suo rientro a Roma. Invece il Papa Lucio III° morì a Verona e la reliquia di S. Potito, insieme a quelle degli altri 22 martiri, rimase per sempre a Tuscania, conservata accuratamente dai canonici di Santa Maria. I più anziani Tuscanesi si ricordano ancora quando il 12 maggio, nei giorni della Fiera, il popolo andava in processione a S. Maria e, durante la cerimonia religiosa, un sacerdote saliva sul pulpito, mostrava le reliquie una per una e pronunciava il nome del santo al quale la reliquia apparteneva, specificando di quale frammento del vestiario o del corpo si trattasse. Questa tradizione è caduta nell'oblio, anche a causa del terremoto che distrusse Tuscania la sera del 6 febbraio 1971. |
Ascoli Satriano, visitando il borgo - © web design by Piero Pota ( www.ascolisatrianofg.it ) |