Home > la Città > Ascoli, la città romana


A lungo l’identità storica di Ausculum ha coinciso con il dibattito sullo svolgimento e sulla localizzazione della battaglia campale fra Pirro e i Romani nel 279 a.C. Si pensi all’impiego di animali esotici e alla ispirazione del condottiero epirota al modello greco-alessandrino. L’identificazione della località nella quale si svolsero le azioni belliche della battaglia di Ausculum, gioca intorno alla localizzazione dei  fiumi che attraversano la valle. La grandezza dello scontro e l’alone di evento fatale che accompagna la battaglia di Ascoli hanno forse oscurato, anche nella ricerca storica, la curiosità verso i luoghi della città vera e propria alla quale la zona interessata dal combattimento faceva riferimento. Pochi sono infatti i resti che documentano gli elementi strutturali della forma urbanistica della città antica: edifici, necropoli, viabilità. Si suppone che la grande area che era stata interessata da insediamenti di età preromana e che si estendeva dalla pianura alle alture, si fosse ristretta e concentrata sulle colline di San Potito, Pompei e Castello, in una posizione che assicurava il controllo delle valli e della viabilità. Le vicende della guerra sociale investono ancora pesantemente il territorio ascolano allorché, nell’ 89 a.C. C.Cosconius, nell’ambito delle rappresaglie della guerra civile, opera una devastazione imponente delle zone gravitanti intorno alla città, episodio riferito da Appiano, nel Bellum Civile, 1, 229.

Il territorio

Al nucleo abitato della città di Ausculum corrispondeva un ager che comprendeva in gran parte gli attuali territori dei comuni di Ascoli Satriano e di Candela. Considerando l’estensione del territorio, esso risulta grosso modo corrispondente a quello della diocesi ecclesiastica di Ascoli Satriano di cui abbiamo notizia già dall’XI secolo. Come accade spesso, anche in questo caso le linee di confine considerate sono costituite da fiumi: a ovest il fiume Carapelle divideva il territorio appartenente alla diocesi di Bovino da quella pertinente ad Ascoli, mentre il confine meridionale era parzialmente segnato dall’Ofanto.

Numerose località, nel territorio di Ausculum denunciano l’esistenza di ville e fattorie: Capo dell’Acqua, Sedia di Orlando, Stingi, Giarnera Grande. Il numero è destinato ad aumentare con l’intensificarsi della ricerca topografica e archeologica, come dimostra la scoperta e l’indagine della villa tardo-antica della località Faragola, miniera di informazioni sulla città, purtroppo andata distrutta da un incendio nella notte tra il 6 e il 7 settembre 2017, ora in fase di restauro.

    

area degli scavi della villa tardo-antica di Faragola, la cenatio e lo stibadium in muratura

Nel territorio di Ausculum sono distribuiti anche resti monumentali relativi alle strutture di servizio, acquedotto, viabilità. All’acquedotto appartengono le murature in opera incerta e, forse, anche i tratti di muro in opus reticulatum e parte di un’arcata in laterizio localizzati in valle dell’Arco. Alla viabilità si riferisce uno dei monumenti più importanti della Ascoli romana, il ponte sul Carapelle ancora oggi in servizio e, benché fuori contesto, i due cippi miliari, ora posizionati in Largo Aulisio, che sono da connettere con gli interventi alla via Herdonitana o Aurelia Aeclanensis .

        

valle dell’Arco, il  ponte romano e i cippi miliari


Le tracce della città romana nel centro urbano attuale

A differenza della collina Serpente, dove le testimonianze archeologiche non sono state intaccate da successivi interventi e hanno conservato tutta l’articolazione degli usi ai quali era stata adibita, dal centro di aggregazione di V secolo, alle abitazioni di IV secolo, alle ricche tombe del II secolo.

Fra le testimonianze più appariscenti va ricordato il complesso della Domus di piazza San Francesco (rione San Potito) con i suoi ricchi pavimenti decorati, databile tra la tarda repubblica e la prima età imperiale, che inserisce Ausculum nel circuito delle importanti città della Daunia romanizzata.

Si tratta di tre ambienti tra cui è riconoscibile un atrio con pavimento in cocciopisto. Al centro è riprodotto un emblema in bianco e nero, negli angoli sono riprodotti vasi cantaroidi con girali e palmette. Un altro mosaico riporta losanghe e riquadri in tessere rosse, più adatte ad una zona di passaggio quale era questo ambiente, un disimpegno che portava al tablino con soglia in marmo e pavimento con tessere bianche su fascia nera. I mosaici della Domus sono stati interrati nel 2016.


   

i mosaici della Domus romana di piazza San Francesco (rione San Potito) interrati nel 2016


Sono ben noti ad Ascoli i leoni di Piazza Duomo e dell’Arco di Porta Nuova ( Arco dell’Orologio ) nel quale è murato anche un rilievo funerario con coppia di coniugi e una iscrizione, databili fra la tarda età repubblicana e la prima età imperiale.

L’iscrizione murata sotto l’Arco di Porta Nuova, attesta la presenza dei Ilviri aediles C. Statius e Q. Castrius e ci informa che il municipio di Ausculum, era retto da magistratura duovirale. Dopo la guerra sociale, i cittadini del municipio furono iscritti alla tribù Papiria, come le vicine Herdonia (Ordona) e Aecae (Troia).


    

i leoni di Piazza Duomo e sotto l'Arco di Porta Nuova

  

rilievo funerario con coppia di coniugi e una iscrizione


Fonte: Ausculum - La città romana e le sue iscrizioni” di Vincenza Morizio, Foggia 2007


Ascoli Satriano, visitando il borgo -  © web design by Piero Pota   ( www.ascolisatrianofg.it )