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  • Tomba delle oreficerie d'argento
    Terzo venticinquennio del IV secolo a.C., Ascoli Satriano Colle Serpente 2002

Il lusso come eccellenza qualitativa e raffinatezza

Le modalità di rinvenimento della tomba a fossa, rinvenuta nel 2002 ai margini del parco archeologico "Pasquale Rosario", non consentono corrette osservazioni sul più prestigioso rinvenimento del terzo quarto del IV secolo a.C. Il vasellame associabile al corredo è stato recuperato in frantumi nello scavo di emergenza che è seguito allo sbancamento dell'area di cantiere. Restano forti dubbi sulla esattezza delle associazioni e sulla formazione del corredo. Non è stato danneggiato dallo scasso la metà superiore della tomba, della tipologia a fossa terragna, riservata a una sepoltura femminile in posizione rannicchiata, con ornamenti personali e fibule.

Per il contesto in esame si può parlare di lusso qualitativo: la raffinatezza e l'eccezionalità del bracciale in lamina d'argento sono palesi. Il bracciale non risponde delle esigenze culturali e al costume di ambito indigeno. Le donne daunie di questo ambito cronologico hanno anelli, collane di vaghi in pasta vitrea o ambra e raramente indossano bracciali di bronzo.

Il bracciale, dunque, è un bene esclusivo. La lavorazione, la tecnica e i motivi decorativi sono un significativo esempio della qualità e della raffinatezza dell'artigianato artistico diffuso tra la Grecia settentrionale e le coste settentrionali del Mar Nero. La rarità di oreficerie provenienti dal Mediterraneo orientale e l'eccezionalità del monile, di assoluto prestigio, indicano il valore strategico dell'esibizione.

Non conosciamo i meccanismi di acquisizione, ma lo scenario ipotizzabile richiama i grandi eventi internazionali legati alle imprese di conquista della casa macedone e alla politica di espansione di Alessandro Magno.

Il 334 a.C. sembra la data più probabile per l'arrivo in Italia di Alessandro il Molosso, zio di Alessandro Magno e sono ben noti i progetti occidentali e la programmazione di una spedizione attraverso il canale di Otranto di Alessandro Magno. La diffusione di preziose oreficerie di produzione greco-orientale può aver seguito canali ufficiali di trasmissione, come circolazione di beni promossi a livello diplomatico, nell'ambito delle corti dell'Oriente ellenistico (pensiamo alle ambascerie e alla presenza di Bruzi e Lucani tra i molti popoli che resero omaggio ad Alessandro nel 323 a.C. a Babilonia); può rappresentare l'esito di movimenti di genti tra Est e Ovest, ricondursi a fatti politici oppure legarsi a episodi bellici e all'importante fenomeno del mercenariato (nel 330 a.C. Alessandro Magno aveva inviato a Crotone ricchezze saccheggiate nel regno achemenide dopo la battaglia di Gaugamela).

 

 


Fonte:
- "Lo spreco necessario. Il lusso nelle tombe di Ascoli Satriano", guida alla mostra a cura di Marisa Corrente
- Polo Museale di Ascoli Satriano 


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