Home > Arte e Cultura > Lo spreco necessario > Lo spreco necessario. Il lusso nelle tombe di Ascoli ... |
Il lusso come esclusività e affermazione di status Tra la fine del V secolo e gli inizi del IV secolo a.C. vi è una maggiore percezione della ricchezza nella comunità di Ausculum. Le tre sepolture della tomba 8 riflettono nell'evidente enfasi posta nei corredi l'insistenza sull'ideologia della ricchezza condivisa a livello familiare. Con buona attendibilità interpretativa, le deposizioni sono relative a soggetti femminili. La ricchezza viene dal controllo del territorio e dal potere militare-guerriero detenuto dal soggetto con schinieri della vicina tomba a fossa. Il lusso della tomba 8 è consumo ostentativo. Il vasellame a vernice nera, i vasi a figure rosse e con decorazione nera spiccano per numero, qualità e rarità. Il richiamo alla tradizione è nel repertorio ceramico prodotto localmente. L'orecchino a cerchio di lamina aurea e le fibule richiamano fogge e costumi tipicamente dauni: il lusso è nell'oro e nel consumo vistoso, ben evidente nel numero di fibule. I caratteri salienti del complesso funerario sono nella segmentazione del lusso, attribuibile a più soggetti, e nel valore femminile del lusso: lo status raggiunto passa attraverso le donne. La ricchezza dei cerimoniali funerari ci è sconosciuta, resta la peculiarità dei riferimenti culturali. La massima espressione è nell'enfasi veicolata dai vasi provenienti da officine della Basilicata interna e costiera, nell'idea di un nuovo mondo che si affaccia, popolato da dei e da eroi e da esseri mostruosi, come la sfinge che "piace" perché demarca il mondo "altro", sconosciuto ai più.
|
|
Fonte: |
Ascoli Satriano, visitando il borgo - © web design by Piero Pota ( www.ascolisatrianofg.it ) |