Tra il VII e II secolo
a.C. la collina del Serpente fu interessata da una necropoli. Le tombe
esplorate sul versante ovest sono a fossa (11) e a grotticella (4), tre delle
quali già saccheggiate. Le deposizioni,
quasi sempre monosome e in posizione
rannicchiata, presentavano
all’interno vasellame ceramico, oggetti di
ornamento e armi. Il tipo di tomba attestato in Daunia nel secolo IX-VIII a.C. è quello a tumolo, adottato insieme alla
tomba a fossa scavata nel terreno naturale e chiusa da un lastrone di pietra
con ciottoli di rincalzo. Per i neonati è documentato, dall’età del
bronzo finale XI-X secolo a.C. al VI secolo a.C., l’uso di sepolture
in grandi vasi di impasto ( enchytrismos ) con ciotole di coperture deposti
nello spazio delle abitazioni. Dal IV al III secolo a.C., con rare
presenze nel II secolo a.C., si diffuse l’uso della tomba a grotticella
scavata nel banco naturale con corridoio di accesso e porta di tegole o terra
cruda. Tombe a camera monumentali, scavate nel banco naturale o costruite
con blocchi, si limitano a certi aristocratici di alcune località della Daunia fra il IV e III secolo a.C. ( Canosa, Lavello, Salapia, Arpi ). |