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“… ingegneria monumentale antica in Capitanata. Il Ponte di Ascoli Satriano sul Carapelle, raro esempio d'ingegneria idraulica e stradale, forse l'unico nella Capitanata giunto fino ai nostri giorni quasi intatto ...” |
Ponte in pietra a tre arcate a schiena d'asino, presso Ascoli Satriano, sul torrente Carapelle. Esso è un raro esempio d'ingegneria idraulica e stradale, forse l'unico nella Capitanata giunto fino ai nostri giorni quasi intatto e in uso dopo secoli dalla sua costruzione avvenuta nel II sec. d.C. quando l'imperatore romano Traiano ristrutturò la rete viaria che univa Roma all'Oriente. Ne fu interessata anche la via Herculea, che da Aequum Tuticum (nei pressi di Ariano Irpino) a Celle S.Vito coincideva con la via Traiana; quindi deviava per Guevara, Giardinetti, Lamia, Catenazo, Palazzo d'Ascoli, attraversava il Carapelle sopra il detto ponte, e proseguendo per Ascoli Satriano intercettava la via Appia e si dirigeva verso Venosa e Potenza-Taranto. Durante i secoli di storia che interessano il "chronicon" del Vescovo di Ascoli Lupo Protospata, questo ponte ebbe una grandissima importanza strategica per il collegamento dei "castra" che erano la cintura di difesa dei territori di Ascoli, Bovino, Troia, Lucera, Civitate e di altri luoghi ubicati lungo la strada che, partendo da Ascoli, giungeva a Civitate e Lesina. Dal marzo 1977 al settembre 1985, per via dei lavori di completamento sulla superstrada Foggia-Candela, ha battuto un vero e proprio record sopportando il traffico autostradale deviato dall’anzidetta superstrada alla strada provinciale sulla quale insiste. Il ponte è stato restaurato nel 2022. |
Ubicazione
Morfologia del territorio
Viabilità antica e moderna
Caratteristiche del Ponte Materiali: per la realizzazione del ponte, ciottolate di fiume; mattoni di laterizio pieno; malta pozzolanica; pietrame calcareo squadrato e lavorato; pietrame sedimentario di tipo arenario e lavorato. Il ciottolate di fiume è impiegato in varia pezzatura per la formazione del calcestruzzo ciclopico con la malta pozzolanica. Questo calcestruzzo costituisce la massa muraria interna delle strutture del ponte: pile, rostri, archi, spalle e parapetti; ed è presente in quantità notevole nell’alveo del torrente. I mattoni di laterizio pieno sono stati impiegati per la costruzione della faccia a vista dei due parapetti. Si nota la presenza di varie zone comportanti diversi tipi di mattoni sia per le dimensioni, che per la lavorazione, in merito alla cottura ed alla messa in opera, da cui è possibile appurare le diverse epoche d’impiego di detti materiali. I mattoni originari, certamente sono stati prodotti in loco, nelle fornaci attive, in epoca imperiale. Esse erano ubicate lungo la via Herdonitana, l’attuale strada comunale Ascoli-Candela. Il cemento pozzolanico proveniva sicuramente dalle cave campane di roccia pozzolanica, ubicate in zone vulcaniche. |
Fonte:
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Ascoli Satriano, visitando il borgo - © web design by Piero Pota ( www.ascolisatrianofg.it ) |