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cofondatrice con Mons. don Antonio Palladino delle Suore
Domenicane del SS. Sacramento. |
Madre
Tarcisia, nata Ripalta Vasciaveo, dopo la morte
del Ven. don Antonio Palladino (1881-1926), presbitero di Cerignola e
terziario domenicano, donando se stessa e tutti i propri beni, diede
origine alla Congregazione di Terziarie Regolari Domenicane del SS.
Sacramento nella casa paterna, sita in Via S. Maria del Rosario n. 69 a
Cerignola. Madre Tarcisia era nata a Cerignola (FG)
il 20 Luglio 1896, in una famiglia numerosa e benestante di proprietari
terrieri, come tante nel Sud Italia. Antonio Vasciaveo con la moglie
Maria Fratepietro ebbero tredici figli. Il 1902 Ripalta ricevette per la prima
volta l’Eucaristia. Il 2 Luglio 1910, a 13 anni, durante la Processione
eucaristica, essendo alta e capace, ebbe dal parroco il compito di
portare lo stendardo delle Figlie di Maria. Ma tale circostanza, divenne
occasione di una particolare esperienza spirituale che sempre portò nel
cuore.
Già dal 1917, don Palladino sperava di poter
dare inizio ad un monastero di “Vittime eucaristiche” di ispirazione
domenicane e aveva coinvolto nel progetto diverse sue figlie spirituali
tra cui Filomena Colucci e sua cugina Ripalta Vasciaveo. Il 25 Novembre
1917 istituì nella sua parrocchia il Terz’Ordine Domenicano (priora
Filomena Colucci) e tra le prime professe si trova Ripalta Vasciaveo che
da quel momento unì una preghiera ardente al servizio dei poveri. |
Ma purtroppo, un’imprevista tubercolosi, nell’Aprile del 1918, fece temere per la sua vita. Considerato che il vitto e lo stile della famiglia di origine non era certo indigente, è possibile che Ripalta avesse contratto la malattia, come il Beato Piergiorgio Frassati, nel quotidiano servizio ai poveri della parrocchia. Malgrado le cure, la malattia progredì fino a richiedere il ricovero in sanatorio il 5 Aprile 1920 dove rimase fino al 15 Settembre. Dal 1917 collaborava con le opere parrocchiali (Casa dell’Immacolata, Asilo Gesù Bambino e Casa del S. Cuore), fino a quando, il 27 Dicembre 1924, venne eletta Presidente della nuovo Opera del Buon Consiglio, in cui vennero a convergere tutte le opere precedenti. Credendo allo spirito e alla determinazione di Ripalta e di sua sorella Angela Vasciaveo, che mise a disposizione del nascente istituto l’intera casa paterna, Mons. Giovanni Sodo, Vescovo di Cerignola e Ascoli Satriano, eresse il 19 Ottobre 1927, la fondazione di Terziarie Regolari Domenicane del SS. Sacramento. Il 19 Novembre 1927 madre Tarcisia si trasferì ad Ascoli Satriano con le prime novizie nei locali del complesso della chiesa di Pompei, dove si dedicò alla formazione delle novizie e all' apostolato eucaristico sostenuta da don Potito lascone, rettore della chiesa. Mentre madre Maria Angela restava a dirigere a Cerignola l’Opera Buon Consiglio e il nuovo Istituto scolastico.
Ascoli Satriano: il Convento di Pompei e il Monumento a don
Paolo Sannella A fronte della situazione sociale sempre più drammatica e negativa per le associazioni e i circoli cattolici, a seguito dell’ordine emanato dal governo fascista di chiudere tutti i circoli femminili e maschili cattolici il 1 Giugno 1931, madre Tarcisia si sentì ispirata, secondo lo stile del tempo e il taglio spirituale che le era stato proposto, ad offrire la propria vita per il bene della Chiesa, della libertà, della pace e per il Sommo Pontefice. A tale impegnativa offerta si associò il voto di perfezione il 27 Luglio. Consumata dalla malattia e dal non piccolo travaglio spirituale, la madre si spense serenamente il 19 Gennaio 1941 ad Ascoli Satriano, lasciando il nascente istituto nelle mani della sorella Maria Angela che dovette avviarsi nella sua guida durante i tempestosi anni della seconda guerra mondiale. Le sue ultime raccomandazioni “Sono contenta di poter offrire il sacrificio della mia vita per voi! Sappiate corrispondere alla grazia che il Signore ci ha fatto .... Mi sento calma, sono tranquilla, ho fiducia e sono certa fino a questo momento che il Signore voglia usarmi misericordia e perdonare tutti i miei peccati. Io me ne vado al Cielo, sento che Gesù mi chiama. Quello che per mia incapacità non ho saputo fare, di lassù, con l' aiuto del Buon Dio, potrò meglio ottenervelo. Vi raccomando fedeltà alla Regola, osservate i santi Voti, le vostre promesse e siate generose nel corrispondere alle divine ispirazioni; non abbandonate mai l' orazione, pregate, pregate sempre! Ed ora vi benedico con tutta l' effusione del mio cuore, benedico tutte le presenti, le assenti ed anche quelle che verranno dopo di voi”. |
Fonte: |
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